stufe a pellet

Vietato l’uso delle stufe a pellet per alcuni comuni!

La notizia è certa dal 1°di Ottobre 2018 sarà vietata l’ accensione delle stufe a pellet e non solo, ma anche dei camini all’aperto. Il nuovo regolamento è ristretto fin’ora ad alcune regioni. Vediamo insieme quali sono, di cosa si tratta e cosa dice il nuovo regolamento!

Divieto accensione stufe a pellet e camini all’aperto!

Con il sopraggiungere dell’inverno oltre al freddo e alle basse temperature arriveranno le polveri sottili, come la fuliggine o la polvere, prodotti dalla combustione del legno e dall’uso inappropriato del pellet.

Per evitare appunto l’innalzamento delle polveri sottili l’accensione delle stufe a pellet e dei camini all’aperto sarà vietata per i comuni che si trovano al di sotto dei 300 metri di altitudine.

La nuova direttiva sarà applicata, inizialmente, proprio alla regione dell’Emilia Romagna, che ha deliberato il decreto di divieto e poi estesa ad altre regioni come Lombardia, Piemonte e Veneto.

Ma qual’è il vero scopo di questo nuovo regolamento? Sicuramente è quello di combattere il fenomeno dell’inquinamento, che colpisce soprattutto i principali centri abitati di questa regione durante l’inverno.

Ma non mancano neanche le polemiche sulla nuova legge regionale, ritenuta da molti, tra cui anche da alcuni sindaci, abbastanza limitativa.

Ma cosa dice il Nuovo Regolamento?

Dal 1 ottobre è entrato in vigore il divieto in materia ambientale che la Regione Emilia-Romagna ha deliberato con la DGR n° 1412 del 25.9.2017  che riguarda le misure per il miglioramento della qualità dell’aria in attuazione del Piano aria integrato regionale 2020 e del nuovo accordo di Bacino Padano 2017.
Quindi, praticamente, è scattato il divieto, per cui non sarà più possibile utilizzare camini e stufe a pellet all’interno di abitazioni dove né il camino né la stufa rappresentano la fonte principale di riscaldamento. Il divieto non limiterà, invece, chi dispone soltanto di una o dell’altra fonte per riscaldare le proprie mura domestiche.
Se, proprio, non si vuole seguire il regolamento imposto dalla Regione Emilia, è possibile seguire altre piste per evitare il pagamento di sanzioni salate. Ma ne parleremo più avanti!

Misure strettamente rigorose!

Alcune misure adottate,ritenute molto rigorose, vietano dal 1° Ottobre al 31° Marzo dell’anno successivo l’utilizzo di biomassa legnosa sia nei generatori di calore (stufe, camini, caldaie o che utilizzano derivati del legno) con classe energetica inferiore a 2 stelle sia nei camini aperti. La nuova direttiva regionale punta a combattere il fenomeno dell’inquinamento, piaga che colpisce ripetutamente i principali centri abitati dell’Emilia Romagna nel corso della stagione invernale, fino a marzo inoltrato in alcuni anni.

 Ma come non sottostare a questa delibera?

Come già anticipato un altro modo per non dover sottostare ai nuovi regolamenti imposti dalla regione sarà quello di procurarvi un impianto di riscaldamento che ha ottenuto una certificazione tra le 2 e le 5 stelle.

Soltanto in questo caso, potrete mantenere acceso anche il camino o l’eventuale stufa a pellet che avete deciso di acquistare per riscaldare la vostra abitazione, senza rischiare di vedervi recapitare a casa una multa salata da parte della regione Emilia Romagna.
Inoltre non tutti sanno che dal prossimo anno, a partire dal 1° ottobre 2019, lo stop sarà esteso anche agli impianti di calore con classe inferiore alle tre stelle!

Quanto inquina la stufa a pellet?

Sicuramente abbastanza e forse anche più di quanto si pensa, altrimenti non sarebbero state prese misure cosi’ drastiche! Oggi si parla tanto di sostenibilità ambientale e il futuro in termini di inquinamento non promette bene, allora affidiamoci agli esperti e prendiamo le giuste precauzioni.
Nessuno ci vuole vietare l’uso di stufe o camini in casa per riscaldarci ma seguire alcuni consigli non fa male.
Secondo studi dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, il 65% delle emissioni di polveri sottili viene dalla combustione della legna. Quando però le emissioni superano una certa soglia, scattano i blocchi.
Quindi se volete tenere accesi le stufe e i camini,dovete acquistarne di nuovi con almeno una certificazione energetica pari a 3 stelle, altrimenti rischiate la chiusura.
Secondo alcune stime la stufa a legno brucia 460 grammi di polveri sottili e il camino all’aperto 860 grammi circa, queste quantità di emissioni possono essere nocive alla salute.
Parlando ancora di statistiche si stima che il rischio inquinamento è molto elevato, se pensiamo che negli ultimi quindici anni sono stati accesi 4 milioni di stufe e camini in più!

Quante stelle per le stufe e i camini a norma?

Le stufe si differenziano per le quantità di stelle ovvero la certificazione energetica del legno. Se, ad esempio, una stufa ha due stelle significa che inquina molto perchè ha un emissione di polveri sottili di circa 60 milligrammi al metro cubo, mentre quella di quattro stelle produce circa 20 milligrammi al metro cubo e quindi inquina meno.
Adesso è già in vigore il divieto per i paesi del Nord, dove le abitazioni sono dotate di stufe e camini con meno di tre stelle.
Al momento, è possibile richiedere incentivi per il riscaldamento anche se volete rottamare la vecchia stufa e sostituirla  con quella ad alto rendimento.
A questo punto è importante essere informati sul tipo di legna e pellet da usare per i vostri camini e le vostre stufe, per non inquinare, che è quello che ci interessa fondamentalmente.

Quale pellet e legna scegliere?

Abbiamo già trattato l’argomento del Pellet e dei suoi vantaggi in un ‘altro post (Caldaie a Pellet!). Sappiamo che è un biocombustibile che deriva dalla lavorazione del legno ed è ecologico, allora vi chiederete perchè sarà vietato l’uso di impianti a Pellet se è ecologico? Giusta osservazione ma a tutto c’è una risposta!
Il pellet è un prodotto naturale ma se al suo interno finisce del veleno come la resina industriale, il composto  risulterà alterato e non più ecologico, quando brucia rilascia, anche se in minima parte, particelle di CO2.
Anche in questo caso esiste la soluzione dovrete scegliere per le vostre stufe e i vostri camini il pellet certificato con un numero identificativo sul sacco che lo contiene.
Bisogna essere attenti ad acquistare la legna, quella per il fuoco deve essere secca e stagionata. In questo caso conviene comprarla l’anno prima per quello dopo, metterla all’esterno in un luogo ben arieggiato e tenerla come scorta.

Cos’è il pellet certificato?

E’ utile per il consumatore sapere di cosa stiamo parlando e perchè è così importante utilizzare questo prodotto. Per garantire l’uso del pellet con certificazione di qualità, è fondamentale usare per i vostri camini all’aperto e le stufe a pellet , un prodotto con certificazione ENplus al fine di garantire un pellet  di qualità superiore. Un vantaggio chiave della certificazione ENplus è che la qualità del pellet viene seguita dalla produzione al trasporto, fino al consumatore finale. Inoltre l’uso di pellet certificato riduce da 2 a 4 volte le emissioni di polveri sottili se comparato al pellet non certificato.

Dicitura identificativa del sacco di Pellet!

Per essere sicuri che sia Pellet Certificato sul sacco devono essere riportati dei parametri  precisi.

Vediamo quali sono:

  • Dicitura pellet di legno.
  • Nome e indirizzo dell’azienda certificata.
  • Marchio di qualità con il codice identificativo dell’azienda.
  • Nota: «Conservare in luogo asciutto»
  • Diametro dei cilindretti di pellet (6 o 8 mm).
  • Peso netto in kg.
  • Uso dei sistemi di combustione idonei e certificati secondo la normativa nazionale.

Sono previste sanzioni?

Pare che vogliano anche applicare sanzioni per chi non rispetta le norme del nuovo regolamento, che possono andare dalle 500 € ai 5000€ , ma non vi è nulla di definitivo. Le regioni e i comuni stanno prendendo accordi per valutare i rischi per l’inquinamento e come ridurli con un uso corretto ed adeguato facendo ispezioni sugli impianti termici civili e controlli sugli impianti di combustione! Quindi tutto ancora da valutare!
E’ difficile risolvere il problema dell’inquinamento, ma se cominciamo dai piccoli gesti a lungo andare si vedranno i risultati. Anche fare attenzione alle emissioni dovute agli impianti di riscaldamento è fondamentale e questo accordo tra regioni è, senza dubbio, solo il primo passo verso la giusta direzione!

Sperando, come sempre, di essere stati utili vi terremo informati su eventuali aggiornamenti su questo articolo!

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